Storia dell'azienda
La filatura Edelweiss venne fondata nel 1965 da Delfo e Sereno Barberis Negra, rispettivamente nonno e padre degli attuali titolari.
Certo non si può dire che ai tempi il concetto di sostenibilità ambientale e di economia circolare fosse sentito come oggi (comunque certamente meno del concetto di risparmio economico sulla materia prima!), ma l’obiettivo alla base dell’idea di Delfo e Sereno era lo stesso: evitare lo spreco di risorse ancora utilizzabili, per dare vita a qualcosa di diverso, di nuovamente utile.
Immergendosi nello studio delle fibre, grazie allo sviluppo di tecnologie tessili decisamente innovative per l’epoca e, soprattutto, facendo tesoro dell’esperienza loro e degli artigiani del proprio laboratorio, Sereno e Delfo diedero il via alla produzione di filati rigenerati a partire da scarti tessili pre- e post- consumo.
Nei quasi 60 anni di attività, molti sono stati i cambiamenti, principalmente legati ai macchinari e in particolare quelli utilizzati per la filatura. Nel 1965 l’intera filatura Edelweiss si avvaleva esclusivamente di filatoi ad anello Ring, che al tempo erano il tipo di macchinario universalmente diffuso per ogni tipo di fibra indistintamente. I Ring di Edelweiss erano alimentati da 7 carde, e l’intera produzione era concentrata nello stabilimento di Pratrivero.
La continua ricerca di macchinari più adatti alla lavorazione del cotone rigenerato ha portato Edelweiss negli anni ’80 all’introduzione di alcuni macchinari Open-End, che furono collocati nel nuovo stabilimento di Frazione Zoccolo, acquistato appositamente per questo utilizzo e dove viene creata anche una ritorcitura apposita per questi filati. I macchinari Open-End permettono di lavorare fibre molto più corte (quali quelle del cotone sfilacciato) rispetto ai Ring, oltre a velocizzare in modo significativo la produzione. Alla fine degli anni ‘80 entra in azienda il figlio di Sereno e primo nipote del fondatore, che porta il suo stesso nome, Delfo Barberis Negra, tuttora AD dell’azienda. Delfo percepisce subito le potenzialità della filatura Open-End acquista altri filatoi di questo tipo, in graduale sostituzione dei Ring.
Sempre nell’ottica di avere a disposizione più macchinari diversi per ottenere i migliori risultati possibili in produzioni differenti, dalla fine degli anni ‘90 vengono anche introdotti i filatoi Dref, adatti per la lavorazione di fibre corte per ottenere filati di titoli più grossi, di qualità inferiore rispetto ai filati Ring ma molto più economici, dall’aspetto più soffice, particolarmente ricercato in specifiche applicazioni (ad esempio come anima di corde e cordoncini di vario tipo).
Nel 2001 viene acquistato un nuovo stabilimento a Ponzone, dove vengono trasferiti i magazzini (magazzino materie prime e magazzino prodotto finito, che ancora oggi si trovano qui) e gli uffici. Anche il reparto Ritorcitura viene spostato e concentrato a Ponzone, convogliando tutti e tre i filati da ritorcere: Ring, Open-End e Dref.
Nel 2007 entra in Edelweiss anche Paolo Barberis Negra, fratello minore di Delfo, che si concentra da subito sulla gestione commerciale dell’azienda, in particolar modo sull’Export, che gradualmente aumenta di importanza, sino a rivestire ad oggi il 50% del fatturato.
Con il passare degli anni, il metodo di filatura ad anello aperto Ring viene gradualmente abbandonato per essere sostituito prevalentemente dall’Open-End e, in parte minore, dal Dref: la completa dismissione dei Ring avviene nel 2013.
La sostituzione dei Ring con i filatoi Open-End permette un notevole risparmio di spazio, cosicché nel 2015 è possibile concentrare tutta la produzione, ritorcitura compresa, nel primo stabilimento di Pratrivero. Vengono spostati qui anche gli uffici, in modo da aumentare la sinergia fra amministrazione e produzione e di conseguenza l’efficienza.
Edelweiss produce ancora oggi con entrambi i macchinari di filatura Open-End (1800 teste) e Dref (54 teste), rimanendo una delle poche filature Dref rimaste in Europa!
In questi circa 60 anni di attività, ha rivestito una primaria importanza anche l’attenzione costante dell’azienda ad un processo produttivo sempre più sostenibile, sia in termini di materia prima che di dispendio energetico, che ha portato Edelweiss ad essere riconosciuta, oltre che per la qualità dei suoi prodotti, anche come esempio di sostenibilità per l’industria tessile.
Questa è la storia della filatura Edelweiss: nata in una terra montana e ostile, di secolare tradizione laniera che ricerca le migliori materie prime vergini e che mal guarda tutto ciò che non considera «alla sua altezza»; nata da un’idea controcorrente, che ha puntato tutto su una materia prima diversa, il cotone – e ancor più: su ciò che, del cotone, tutto il resto del mondo scartava! – che porta avanti il suo obiettivo fino ai giorni nostri, quando finalmente la sensibilità per la sostenibilità ambientale è cresciuta e riconosce il grande valore intrinseco di un filato in grado di dare nuova vita allo scarto, permettendo di ridurre significativamente l’impatto dell’industria tessile sull’ambiente.
Pionieri nel filato rigenerato
Il filato rigenerato, evoluzione nata in modo naturale negli anni ’60 nei due maggiori distretti tessili italiani, Biella e Prato, trae inizialmente la sua ragion d’essere nella proposta di un filato più economico ma, per molte applicazioni, equiparabile o addirittura preferibile al filato da fibre vergini.
Negli anni molte cose sono cambiate:
- Rispetto agli anni 60 il filato è migliorato costantemente grazie alla sempre maggiore esperienza nella miscelazione delle giuste fibre per ottenere le prestazioni migliori in relazione all’utilizzo finale.
- Sono cambiati i macchinari, non tanto per la preparazione della materia prima (gli scarti tessili riportati allo stato di fibra, il cosiddetto «sfilacciato»), ma soprattutto per ciò che riguarda il metodo di filatura, costantemente sviluppata e modificata per un migliore utilizzo di fibre corte.
- Si è diffusa maggiore coscienza ambientale e un nuovo criterio di acquisto da parte del consumatore, che è sempre più sensibile al tema della sostenibilità e quindi del riciclo e della salvaguardia delle risorse Questo ha portato, a causa della crescente richiesta e delle leggi di mercato, ad uno stravolgimento delle logiche di prezzo precedenti: al filato rigenerato, un tempo più economico, oggi viene riconosciuto un maggior valore, legato anche alla tracciabilità di processo e di responsabilità sociale dell’azienda a 360°.
Esperienza e qualità
L’esperienza di lunga data nel filato rigenerato è sicuramente ciò che meglio contraddistingue Edelweiss e si concretizza sia nella competenza nel dosare le diverse fibre per ottenere le caratteristiche finali richieste, sia nello sviluppare un’infinita gamma di colori semplicemente mescolando fibre di diversi colori senza necessità di tintura, e in ultimo, cosa più importante, nel bilanciare tutti questi fattori per ottenere esattamente il filato che il cliente desidera, con la massima flessibilità per arrivare ad offrire un prodotto personalizzato al 100%.